Disturbo da deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)
Il noto acronimo ADHD significa Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, in italiano Disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
L'attenzione e la concentrazione non rappresentano un contenuto standard e preconfezionato delle nostre facoltà intellettive, ma un processo in evoluzione, migliorabile, variabile in base alla maturazione neurologica complessiva e alle richieste ambientali.
Le nostre metodologie di intervento si basano su training specifici che non solo rivolti al bambino ma anche ai genitori e ai docenti scolastici.
L'attenzione e la concentrazione non rappresentano un contenuto standard e preconfezionato delle nostre facoltà intellettive, ma un processo in evoluzione, migliorabile, variabile in base alla maturazione neurologica complessiva e alle richieste ambientali.
Le nostre metodologie di intervento si basano su training specifici che non solo rivolti al bambino ma anche ai genitori e ai docenti scolastici.
Percorsi di potenziamento dell'Attenzione
Dal punto di vista dell’apprendimento sociale, insegnare al bambino abilità specifiche nella regolazione di sé, è spesso compito dell’educazione genitoriale e degli insegnanti e consiste nel ricompensare il comportamento appropriato e nell'inibire il comportamento inappropriato.
Il lavoro con i genitori (Parent Training) ha lo scopo di favorire la comprensione dei comportamenti del bambino, fornire strategie per la loro gestione e modificazione, migliorare la qualità delle interazioni all’interno della famiglia e con il contesto sociale.
Il lavoro con gli insegnanti ha lo scopo di favorire un’adeguata integrazione scolastica del bambino, di ristrutturare la percezione del contesto scolastico nei suoi confronti e di consentire strategie educative più adeguate.
Questi tipi di trattamento hanno l’obiettivo di migliorare direttamente il comportamento, in quanto agiscono sui comportamenti attuali del bambino e sulle caratteristiche ambientali che riguardano il bambino stesso.
Approccio cognitivo-comportamentale
L’approccio cognitivo-comportamentale si focalizza anche sull’insegnamento diretto al bambino delle abilità di self-control e sulle abilità per la risoluzione dei problemi. Le aree di interesse includono l’impulsività e il self-control (la gestione della collera, l’utilizzo di tecniche non aggressive nella risoluzione dei problemi), per le quali può essere applicato un approccio basato sulle autoistruzioni, la stima di sé stessi, per le quali può essere indicato un training per le abilità sociali. Lo sviluppo delle abilità di adattamento è un’altra area che può trarre beneficio dall’intervento. Durante l'incontro è utile l’allenamento con software: “Autoregolare l’attenzione” e “attenzione e concentrazione”.
Trattamento sulle funzioni esecutive: Metodo Benso
METODO BENSO del Prof. Francesco Benso, associazione ANCCRI
Trattamento di potenziamento cognitivo volto ad allenare nel bambino sia il Sistema Attentivo-Esecutivo sia gli aspetti modulari degli apprendimenti (lettura, calcolo, scrittura) sia le funzioni più strumentali (attenzione, memorie, visuo-percezione, linguaggio) applicabile sia a disturbi come i DSA, all’ADHD, alle disabilità intellettive, ai traumi cranici ed alle malattie neurodegenerative dell’anziano, sia come potenziamento per sportivi o quanti abbiano la necessità di migliorare le performance nei loro ambiti lavorativi.
Progetto Crescere ha riabilitatori inclusi nell’Albo dei trainer e facilitatori dell’apprendimento
Dal punto di vista dell’apprendimento sociale, insegnare al bambino abilità specifiche nella regolazione di sé, è spesso compito dell’educazione genitoriale e degli insegnanti e consiste nel ricompensare il comportamento appropriato e nell'inibire il comportamento inappropriato.
Il lavoro con i genitori (Parent Training) ha lo scopo di favorire la comprensione dei comportamenti del bambino, fornire strategie per la loro gestione e modificazione, migliorare la qualità delle interazioni all’interno della famiglia e con il contesto sociale.
Il lavoro con gli insegnanti ha lo scopo di favorire un’adeguata integrazione scolastica del bambino, di ristrutturare la percezione del contesto scolastico nei suoi confronti e di consentire strategie educative più adeguate.
Questi tipi di trattamento hanno l’obiettivo di migliorare direttamente il comportamento, in quanto agiscono sui comportamenti attuali del bambino e sulle caratteristiche ambientali che riguardano il bambino stesso.
Approccio cognitivo-comportamentale
L’approccio cognitivo-comportamentale si focalizza anche sull’insegnamento diretto al bambino delle abilità di self-control e sulle abilità per la risoluzione dei problemi. Le aree di interesse includono l’impulsività e il self-control (la gestione della collera, l’utilizzo di tecniche non aggressive nella risoluzione dei problemi), per le quali può essere applicato un approccio basato sulle autoistruzioni, la stima di sé stessi, per le quali può essere indicato un training per le abilità sociali. Lo sviluppo delle abilità di adattamento è un’altra area che può trarre beneficio dall’intervento. Durante l'incontro è utile l’allenamento con software: “Autoregolare l’attenzione” e “attenzione e concentrazione”.
Trattamento sulle funzioni esecutive: Metodo Benso
METODO BENSO del Prof. Francesco Benso, associazione ANCCRI
Trattamento di potenziamento cognitivo volto ad allenare nel bambino sia il Sistema Attentivo-Esecutivo sia gli aspetti modulari degli apprendimenti (lettura, calcolo, scrittura) sia le funzioni più strumentali (attenzione, memorie, visuo-percezione, linguaggio) applicabile sia a disturbi come i DSA, all’ADHD, alle disabilità intellettive, ai traumi cranici ed alle malattie neurodegenerative dell’anziano, sia come potenziamento per sportivi o quanti abbiano la necessità di migliorare le performance nei loro ambiti lavorativi.
Progetto Crescere ha riabilitatori inclusi nell’Albo dei trainer e facilitatori dell’apprendimento