Torna a Logopedia dell'età evolutiva
DISTURBI DEL LINGUAGGIO
Cosa sono?
I Disturbi del Linguaggio fanno parte dei disturbi del neurosviluppo e sono caratterizzati da un ritardo in uno o più ambiti dello sviluppo del linguaggio, in assenza di problemi cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socio-ambientali.
Quando si manifestano?
L'età di tre anni rappresenta una sorta di spartiacque tra i bambini cosiddetti "parlatori tardivi" e i bambini con un probabile disturbo del linguaggio.
Nel 5-7% della popolazione il disturbo persiste dopo i 3 anni e, in questi casi, è raro che prima dell’età scolare si verifichi un recupero spontaneo delle abilità linguistiche attese per l’età cronologica.
Per questo, anche se la diagnosi può essere fatta ai 4 anni, è bene che la presa in carico sia tempestiva, in modo particolare se si segnalano difficoltà comunicative e di comprensione.
Bisogna considerare i seguenti campanelli d'allarme:
Come si curano?
Il trattamento riabilitativo consigliato in caso di disturbi del linguaggio è la logopedia.
Prima dei 36 mesi di vita del bambino, età in cui è già possibile osservare eventuali ritardi nello sviluppo del linguaggio, è consigliabile affiancare la presa in carico logopedica a trattamenti indiretti.
Si tratta di modelli che prendono il nome di Parent Coaching in cui i genitori diventano protagonisti attivi dell'intervento riabilitativo del proprio bambino, grazie alle strategie psicoeducative fornite dallo specialista.
In base alla valutazione funzionale del quadro clinico, il logopedista insieme all’equipè diagnostica, valuta quando è meglio iniziare il trattamento diretto con il bambino e stabilisce quale tipo di approccio e quali strategie è meglio adottare.
I Disturbi del Linguaggio fanno parte dei disturbi del neurosviluppo e sono caratterizzati da un ritardo in uno o più ambiti dello sviluppo del linguaggio, in assenza di problemi cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socio-ambientali.
Quando si manifestano?
L'età di tre anni rappresenta una sorta di spartiacque tra i bambini cosiddetti "parlatori tardivi" e i bambini con un probabile disturbo del linguaggio.
Nel 5-7% della popolazione il disturbo persiste dopo i 3 anni e, in questi casi, è raro che prima dell’età scolare si verifichi un recupero spontaneo delle abilità linguistiche attese per l’età cronologica.
Per questo, anche se la diagnosi può essere fatta ai 4 anni, è bene che la presa in carico sia tempestiva, in modo particolare se si segnalano difficoltà comunicative e di comprensione.
Bisogna considerare i seguenti campanelli d'allarme:
- 12 mesi: difficoltà di comprensione e mancata comparsa delle prime parole;
- 24 mesi: difficoltà di comprensione e vocabolario fortemente ridotto (inferiore a 10 parole);
- 30 mesi: difficoltà di comprensione e vocabolario con meno di 50 parole, assenza di combinazioni di due parole per esprimere richieste/bisogni (es. “voglio pappa!”);
- Dopo i 30 mesi: difficoltà di comprensione e assenza di frasi anche semplificate.
Come si curano?
Il trattamento riabilitativo consigliato in caso di disturbi del linguaggio è la logopedia.
Prima dei 36 mesi di vita del bambino, età in cui è già possibile osservare eventuali ritardi nello sviluppo del linguaggio, è consigliabile affiancare la presa in carico logopedica a trattamenti indiretti.
Si tratta di modelli che prendono il nome di Parent Coaching in cui i genitori diventano protagonisti attivi dell'intervento riabilitativo del proprio bambino, grazie alle strategie psicoeducative fornite dallo specialista.
In base alla valutazione funzionale del quadro clinico, il logopedista insieme all’equipè diagnostica, valuta quando è meglio iniziare il trattamento diretto con il bambino e stabilisce quale tipo di approccio e quali strategie è meglio adottare.